C'ERA UNA VOLTA UNA REGIONE DEL MONDO CHE TUTTI AMAVAMO
 

L’amavamo perché era giovane e i giovani, si sa, sono amabili per natura; ai giovani si perdonano volentieri gli errori perché sono errori d’impulsività e di inesperienza: mai di malizia.

Era una plaga in cui tutti amavamo andare, almeno con il pensiero: là regnavano giustizia e ardore e i buoni vincevano sempre.

Quale nostalgia !

Il resto del mondo era diventato vecchio e corrotto, spurgava putredine: agli Stati Uniti, invece, potevamo attribuire tutte le qualità che il nostro carcame aveva perduto.

E più invecchiavamo più avevamo bisogno di credere che quello fosse ancora e ancora il luogo della perenne giovinezza che preservava da ogni forma di corruttela.

Anche ai genitori non piace vedere i figli invecchiare!

Carissimi dobbiamo accettare che quegli Stati Uniti non esistono più, semplicemente perché sono invecchiati come tutte le istituzioni umane: le loro bugie e i loro miti non sono più innocenti, sono diventati menzogne scaltre che grondano sangue né più né meno come accade nel resto del mondo

Hanno le loro piaghe, la menopausa e i belletti per nascondere la vecchiaia: dobbiamo riconoscere loro questo diritto e licenziare da noi questa illusione per non sommare il loro carcame al nostro.

Potrebbe essere un’esperienza salvifica: una rinascita per il resto del mondo: possiamo vivere senza miti, dobbiamo vivere senza miti.

E il mondo non sarà più né giovane , né vecchio: ma, semplicemente, adulto e non avrà bisogno né di bastoni, né di chimere.

Concetta Centonze
[email protected]

in alto

Valid XHTML 1.0 Transitional   Valid CSS!   creative commons