Spesso nei discorsi tra vescovi e preti sposati si sente dire continua a pregare , ti ricordo nelle mie preghiere , il Signore ti accompagni e via con altre balle spaziali .Una cosa che non si sente mai è ti aiuterò per i tuoi diritti, parlerò della tua situazione economica al commercialista o all’ economo della Diocesi , tutelerò i tuoi diritti acquisiti..
Io per lo meno sono stato abbandonato completamente .Sono stato nel ministero dall’ 1988 al 1996. Poi dopo tre anni di esercizi spirituali , senza una storia , sono venuto via dal ministero pastorale . Nessuno che mi abbia dato nessuna possibilità. Dopo un po’ scrissi a tutti i cardinali residenti a Roma chiedendo di aiutarmi a sopravvivere . Mi dissero che non conoscevano nessuno , che non avevano nessuna possibilità nemmeno di ascoltarmi e che comunque avrebbero pregato per me….
Dopo anni di stenti e ancora grosse difficoltà , sto vivendo un momento con mia moglie abbastanza sereno , anche se sempre sul “trapezio”. Vorrei chiedere a chi conosce meglio questa realtà se esiste un modo per avere i contributi previdenziali e i versamenti del TFR previsti dalla legge italiana .
Ho un grande sogno costituire un sindacato preti sposati per iniziare una trattativa con la CEI per chiedere i nostri diritti maturati e avere per lo meno il trattamento di fine rapporto , visto che alla chiesa gerarchica abbiamo dato i migliori anni della nostra vita e abbiamo ricevuto “calci in faccia” e belle parole .
Grazie a tutti di tutto
Paolo Falcone ( prete sposato diocesi di Roma) [email protected]
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